Immergersi, oltre a voler dire “Entrare completamente in un liquido o in una sostanza semiliquida”, significa: “Addentrarsi in qualcosa, inoltrarsi […] sprofondare, darsi completamente o dedicarsi con assiduità.” .
O anche può essere: “Penetrare in un ambiente, in uno spazio, ecc., in modo da esserne interamente avvolto.” (Vocabolari Il Nuovo De Mauro e Treccani)

Il conoscere profondamente il contesto (straniero) di accoglienza è uno dei processi ritenuti più importanti e significativi per l’esperienza di scambio interculturale proposta sia dal Progetto BEA che dal programma Intereurisland. Un processo che inzia, di fatto, sin dal primo contatto fra studentesse(i) e/o volontarie(i) e il coordinamento ancora nel proprio paese (nella fase pre-partenza) e che finisce solo alla chiusura di ogni attività, al rientro dalla mobilità (a volte non si chiude nemmeno a questo livello). Si ritiene di grande importanza anche e soprattutto approfondendo sempre di più l’approccio GloCale alle esperienze di Service-Learning vissute nei periodi di mobilità. Un approccio che trova nell’educazione contestualizzata una nuova lente, una nuova chiave di lettura del dialogo interculturale, della responsabilità sociale dell’università con la comunità e dell’educazione ad una cittadinanza attiva e pro-sociale.
Quest’anno, per i 5 studenti dell’università di Padova, il processo di immersione nel contesto brasiliano si è sviluppato nell’alternanza fra attività virtuali, a distanza e attività in presenza, seguendo i protocolli e le procedure di prevenzione e contenimento della diffusione del COVID-19, determinati dai diversi enti nei/con i quali si sono realizzate queste attività.
 
Incontro di benvenute/o con docenti del PPGESA – DCH III, UNEB.

 

Nello specifico, tutte le attività di studio con il programma di Mestrado PPGESA, del Dipartimento di Scienze Umane/DCH, Campus III, dell’Università dello Stato della Bahia/UNEB (l’università di accoglienza), si sono realizzate a distanza e sono iniziate ufficialmente con un incontro di ‘Benvenute(o)’, organizzato da docenti del Gruppo di internazionalizzazione accademica, del PPGESA e della direzione del DCH III, UNEB, realizzato quando l’equipe era ancora fisicamente in Italia. (Le Prof.sse Edilane C.T. e Marcia G.S. e i Prof. Josemar Pinzoh, Edmerson S.R. e Nicola A.).
 

Incontro con la Prof.ssa Barbara Cabral UNIVASF e RMSM.

Fra il periodo pre-partenza e la mobilità, si sono realizzate a distanza anche altre attività di formazione e presentazione di alcune delle realtà con le quali sia il Progetto BEA che il programma Intereurisland collaborano per la realizzazione dei progetti di Service-Learning. Una di queste è il Programma di Residenza Multiprofessionale di Salute Mentale/RMSM, vincolato all’Università Federale/UNIVASF, atraverso il quale si rendono possibili attività specifiche nei diversi Centri di accoglienza psico-sociale/CAPS, delle città di Petrolina-PE e Juazeiro-BA.

 
Equipe Bea&Intereurisland 2021 all’arrivo a Petrolina

Per l’equipe 2021, l’esperienza di mobilità fisica ha avuto inizio a partire dal giorno 18 settembre, data di arrivo dell’equipe Bea&Intereurisland 2021 all’aeroporto di Petrolina-PE (l’equipe, come ogni anno, è costituita da studentesse/i UNIPD ed eventuali volontarie/i in mobilità in Brasile attraverso il Progetto BEA e il programma Intereurisland e il coordinatore).


 
 
Durante il primo periodo in Brasile (nelle città di Juazeiro-BA e Petrolina-PE) il Progetto BEA e il programma Intereurisland prevedono le visite di conoscenza di tutti gli enti partner della rete locale, che si rendono disponibili ad accogliere gli studenti italiani per le attività pratiche dei progetti di Service-Learning (i tirocini). Nella foto del post si possone vedere enti quali la FUNASE (CASE, CASEM e CENIP) di Petrolina-PE: Fondazione socio ri-educativa che accoglie adolescenti in condizioni di conflitto con la legge; i CAPS: Centri di Assistenza psico-sociale; la Segreteria di sviluppo sociale, donne e diverstià SEDES, del comune di Juazeiro-BA; la Pastolar da Mulher: che accoglie donne in condizioni di prostituzione. La rete di collaborazioni locali contempla anche altri enti, sia pubblici che privati, del contesto locale.

Approfondendo dal punto di vista teorico l’esperienza della Pastoral da Mulher, Juazeiro

 

Mantenendo fede all’impegno preso durante l’ultimo weekend formativo pre-partenza (si veda il post specifico:  http://intereurisland.blogspot.com/2021/08/como-posso-alfabetizzarmi-con-lalfabeto.html), si è cercato sin dai primissimi momenti di rispondere concretamente alla domanda che ci si era posti, a seguito di un gioco di ruoli e della riflessione sullo spunto formativo di Paulo Freire: Come possiamo alfabetizzarci con l’alfabeto di chi ci accoglie?
 

Visita alla FUNASE CASEM (semilibertà), Petrolina-PE

 

Seguendo le diverse indicazioni di prevenzione e rispettando tempistiche e necessità di ogni ente, ci si è concentrati nell’Immergersi nel contesto di accoglienza, sentendosi interamente avvolti e sviluppando, in particolare, la capacità di osservare, ascoltare e chiedere. Pur non essendo stato assolutamente semplice, per diverse ragioni legate al periodo specifico, questo approccio ha permesso di acquisire nuove conoscenze e/o approfondire, incrementare conoscenze esistenti (sapere), sperimentare (saper fare), uscire dalle proprie zone di conforto e ‘mettersi in gioco’ dal punto di vista professionale e anche personale (saper essere) e creare e sviluppare legami, relazioni sia con colleghe(i) dell’equipe che con le tantissime persone che si sono incontrate negli ambiti del programma (università e comunità) e ‘casualmente’ nella vita di tutti i giorni (sapere vivere assieme).
 

Visita alla SEDES, Juazeiro-BA
 
 
 

“Io sto apprezzando moltissimo la possibilità di scoperta, di andare al CAPS o alla FUNASE e proprio avere l’opinione di un esperto, di una persona che ci lavora, che capisce la situazione e che ti descrive, ti parla, ti racconta la situazione e … ti fa entrare […]” (V. Equipe 2021 – Focus gruop a fine del primo mese di mobilità).

 
Per una serie di ragioni sempre vincolate al particolarissimo periodo, quest’anno le scelte degli enti di tirocinio sono state prese da ogni singolo studente solo a seguito del periodo iniziale di visite e questo si è rivelato un approccio significativo che si è deciso di adottare anche per i prossimi anni. Ci si è resi conto, infatti, che alcune percezioni, sensazioni e riflessioni si sviluppano solamente dopo esserci stati fisicamente, nei diversi luoghi della rete, ed aver incontrato le persone che ci lavorano o che sono accolte da quelle specifiche realtà.

 

Visita alla FUNASE CENIP, Petrolina

“Mi sta piacendo molto il fatto di conoscere tutte queste realtà in cui c’è finalmente un’applicazione della psicologia perchè mi sta tornando anche un po la fiducia nella psicologia. […] anche se non è il contesto italiano, siamo molto fortunati di conoscere delle realtà nelle quali c’è un’applicazione della psicologia e […] si parla di cos’è la salute mentale.”

“Ringrazio questo tempo molto dilatato in cui abbiamo esplorato molte delle realtà di salute mentale di Petrolina e Juazeiro, perchè mi ha permesso di capire che alcune cose non mi interessano proprio.”  (A. e A. Equipe 2021 – Focus gruop a fine del primo mese di mobilità)
 
Questo incremento di saperi (che fanno riferimento ai quattro pilastri della formazione secondo il Rapporto Delors: “Nell’educazione un tesoro”, UNESCO, 1996) in un contesto culturale diverso da quello di origine, ha un ulteriore e interessante aspetto che scaturisce dalle riflessioni sull’esperienza di chi ne è direttamente coinvolto.
Dalle riflessioni su quanto si stava vivendo, ci si è accorti, infatti, che molto di ciò che si stava imparando non lo si conosceva in relazione al proprio contesto italiano. Questo ha fatto nascere il desiderio di approfondirlo al rientro dall’esperienza di mobilità.
“Ogni tanto penso a quanto non so dell’Italia!”.
  
“Mi sembrava che ci fosse questo dislivello incolmabile fra come si svolge la (mia) quotidianità in Italia e come si svolge la quotidianità qua. […] quelle cose che sai che esistono ma che non senti davvero che esistono perchè non le hai mai viste. All’inizio io ho pensato – Io vengo qua per fare cosa? […] mi sembrava che avessi potuto solo imparare come all’università … apprendo poi però non so lavorare come una psicologa. Ora invece sto iniziando a vedere anche punti di incontro […] si è vero che ci sono delle differenza ma questo non vuol dire che (oltre ad imparare) non possa fare qualcosa di utile.” (Equipe 2021 – Focus gruop a fine del primo mese di mobilità e finale)

Suonando il violino al CAPS II, Petrolina
Addentrarsi nel nuovo contesto non è un processo ‘neutro’, nel quale lo studente o la volontaria mantengono una distanza dagli avvenimenti e dalle persone. Al contrario, è un processo durante il quale, naturalmente, quasi per osmosi, inizia una sorta di contaminazione mutua, di incontro e dialogo alla pari fra soggetti portatori di valori, abitudini, conoscenze, credenze, insomma … di culture, diverse fra loro. Ecco perchè, infatti, ci piace sottolineare sempre il fatto che si vivono incontri fra persone portatrici di culture diverse e non fra diverse culture.
Grazie a questo approccio, inoltre, queste esperienze di mobilità internazionale richiedono a chi è coinvolto il mettere in gioco le proprie conoscenze, capacità e competenze ma non solo, anche i propri interessi, desideri e passioni.
 
 

laboratorio di malabarismo allla FUNASE CASE

 

Si, interessi e passioni grazie alle quali ognuno di noi ha un background significativo che, prima o poi, esce allo scoperto, viene raccontato, condiviso, messo in scena e ‘vissuto’, incrementandosi di nuove esperienze. Interessi e passioni che, dall’altra parte, nascono e fioriscono proprio grazie a questa immersione e contaminazione reciproca.
Esempi straordinari di quest’anno sono stati gli interessi e le passioni specifiche per teatro e malabarismo, violino, graffiti e … capoeira, che hanno fatto si che si sviluppassero esperienze meravigliose di dialogo interculturale, contaminazione reciproca e Service-Learning nella sua essenza più profonda e significativa e con il protagonismo degli studenti coinvolti.
 
 
 
L’immersione nel contesto locale è un processo che si sviluppa fino alla fine dell’esperienza di mobilità. Come scrivevamo all’inizio del post, a volte non si chiudono con il rientro al paese d’origine ma continuano, con forme e dimensioni diverse, anche nel post mobilità. Ne è testimonianza il fatto che le nuove relazioni si sviluppano, si intrecciano con relazioni esistenti, con persone e istituzioni che sono già parte del progetto da anni, consolidando sempre più la fiducia in quanto proposto con ciclicità annuali interconnesse.

L’equipe alla FUNASE CASE, al laboratorio di graffiti e murales con adolescenti in conflitto con la legge

 

Le esperienze sono sempre più radicate nel territorio e ogni singolo studente vive profondamente l’essere parte di questo contesto, nel quale lui, comunque, è ‘lo straniero’.
 

Alessio L. participando ad un tavolo di discussione durante l’evento scientifico X WECSAB, DCH III, UNEB.

Sin dai primi passi che si fanno nella fase pre-partenza ci si rende conto che il Progetto BEA e il programma Intereurisland sono … ‘più grandi’ delle singole esperienze di mobilità, si prende consapevolezza che, da studente o volontaria, non si è i primi e non si sarà nemmeno gli ultimi. Si è parte di un’equipe che spesso e volentieri è chiamata, invitata a vivere momenti assieme, come gruppo e non come singoli. In questo essere conosciuti e ri-conosciuti come gruppo, come equipe in mobilità, la comunità che accoglie riserva sempre alcune ‘sorprese’ … e così è stato anche quest’anno. Una di queste, sicuramente, è stata l’invito ad un incontro di condivisione e scambio con un gruppo Scout di Petrolina, che ha permesso di vivere un pomeriggio completamente diverso e assolutamente inaspettato.
 
L’incontro con un gruppo Scout di Petrolina-PE

Nel periodo di mobilità, sempre nell’ottica di conoscenza e immersione nel contesto che ci accoglie, sia il BEA che Intereurisland prevedono un fine settimana prolungato a disposizione per un’uscita di visita o ad una delle Capitali Recife o Salvador, rispettivamente degli Stati del Pernambuco e della Bahia, o di immersione in uno dei diversi contesti naturali meravigliosi, che la Regione Nord Est del Brasile offre.
Quest’anno la scelta si è indirizzata verso il parco naturale della Chapada Diamantina, nel Cuore della Bahia, che, per alcune sue caratteristiche e meraviglie uniche è ad un passo dall’essere coinsiderata patrimonio mondiale dell’UNESCO.
 

Chapada diamantina, Bahia-BA. Vista dal Morro de Pai Inácio

 

“E’ stata un’esperienza veramente ricca, prima di tutto pensando a quanto noi siamo stati immersi in tante, tante cose, non solo nel tirocinio e non solo a livello accademico. […] il senso di stare nel locale e vivere la quotidianità per me è stato importantissimo. Raccontando l’esperienza mi sono resa conto di quanto […] è stato bello che siamo riusiti davvero ad entrare in profondità in un contesto piccolo, ok, Juazeiro e Petrolina […] la scelta di stare in una piccola media città e viversela cercando di conoscerla è stato davvero importante. Mi sono permessa., grazie al programma Intereurisland, di fare un lavoro non superficiale, di comunità molto, molto bello.” (C. Equipe 2021, focus group finale).
 
Grazie equipe Bea&Intereurisland 2021, grazie di Cuore perchè, nonostante questo periodo molto particolare di vostra permanenza qui, avete saputo ‘incarnare’ questa ‘immersione nel contesto locale’ sin dai primissimi giorni, arrivando addirittura a conoscere persone, enti, luoghi, locali, progetti e programmi, che poi avete presentato al coordinatore e che … lui stesso non conosceva.
E un grazie di Cuore alle persone dei diversi enti che, rispettando le indicazioni in merito alla prevenzione e scegliendo un approccio di incontro, dialogo e relazione, hanno reso possibile ogni attività.
 
Nicola Andrian
 
L’equipe 2021 nella nuova sede dell’ufficio Bea&Intereurisland in Juazeiro-BA

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